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n° 13
     
   

AZZ HARD

È arrivato il momento. Il dado è tratteggiato. Lo puoi ritagliare, chiudere, truccare e lanciare incontro alla fortuna. Un dadone così potrà cambiare la tua vita. Quattro amici, un garage, una bisca clandestina e tanta voglia di scommettere. Le regole del gioco sono facili. Si punta 10 euro a testa. Con la donna si vince il premio di consolazione, che è pur sempre un premio reale (6,90 €). Con la repubblica vinci onestamente (20 €), con la piovra no (10 €), ma comunque vinci. Se esce la lavatrice ricicli il denaro che hai vinto con la piovra e lo raddoppi (20 €). In più obblighi la repubblica a travestirsi da dea bendata e chiudere anche l’altro occhio sui soldi che entrano e sugli usurai che escono da casa.
Se esce la mano bucata significa che perdi la puntata (10 €)e gli amici noteranno anche una tua certa dipendenza per il buco. Infine, se escono le mutande perdi tutto quello che c’è sul piatto, ma se lo vuoi detto chiaro e quadrato, vuol dire che hai perso anche le mutande.
Adesso togliti dai cubi che ci sono nuovi polli da spennare.

Gioco brevettato dall’Associazione biscazzieri professionisti A.C.D.
(Abbiamo le Cornucopie Dure)

vedi poster
   
       
     

EDITORIALE-SCREDITORIALE-EDITROIALE-FETIDORIALE

Voscienza 'bbenedica,
Vossìa ve lo ricordate di quando per fare giocare i cristiani, per farici uscire un poco di piccioli bisognava attrezzare una bisca clandestina? Una cosa divertente erano, una specie di cinema multisala, da una parte si giocava a carte, per le partite più calde c'erano le stanze riservate con la compagnia di fimmini che parevano star del cinematografo e poi nel salone c'erano quelli che scommettevano su tutto, pure su chi vinceva le elezioni. Si facevano le gite all'aperto per vedere le corse dei cavalli in via Basile e poi accuminciammu puru con i combattimenti dei cani, che abbiamo visto certi pittibulli che parevano diavoli prima di essere scannati. Quaccheduno mi pare che veniva pure dal canile municipale.
Era più romantico, certo ogni tanto venivano a rumpiri 'a minchia e chiudevano baracca e baracchini. Ma i nostri agenti immobiliari lo trovavano subito n'autru bellu postu.
Oggi invece possiamo fare tutto regolare, accussì scarichiamo dalle tasse l'affitto e pure lo stipendio dei picciotti.
Non ci manca niente, come a una vera Interpraise, tutto in regola, e Dalì a poco riuscivamo pure a farci fare la legge apposta, al parlamento a Roma, per levarci alla Snai il monopolio sulle scommesse sportive. Le nostre sale da gioco e le sale Bingo, come quelle tra Palermo e Villabate erano un fiore all'occhiello, prima che quei cornuti ce le sequestrassero. Ma a Nutri, per ogni porta che si chiude si apre un portone. U viziu è radicatu e chista non è minna 'ca si sicca, c'è ancora da sucare da questo capezzolo. Accussì ci putemu dari puru 'na lavata a una bella caterva di piccioli e 'u fetu, la puzza, la lasciamo a chi di dovere.
Quando pare che perdiamo, come al casinò, che a quacche 'gnorantuni ci devo fare cadere i denti perché ci chiama “sfigati”, in realtà vinciamo due volte. 'A verità è che la percentuale sugli assegni che consegniamo alla cassa è strapagata. Vossìa lo sapete meglio di mìa che i tassi di interesse dei nostri usurai non sono mai stati fissi. E magari quegli assegni vengono da minchioni che li hanno persi fottendosi con i giochi di Stato, con la concorrenza va'... Megghio così, che almeno possiamo dire che c'è il libero mercato e qualcuno che ci difende lo troviamo sempre. Del resto, noi facciamo del bene, è importante coronare i sogni di tutti. Ma a Vossìa non ci capita mai di sentirsi importante come un re? Baciamo le mani e buone feste.
(GFL)

 
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