Pizzino #6

dicembre 2005

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XMAS SCIOPPING:
“Il papello di Papà Natale”

Voglio che i beni confiscati tornino alla mafia.
Voglio azzerare la memoria storica
delle procure antimafia.
Voglio una legge contro Caselli.
Voglio più leggi ad personam.
Voglio che non si parli più di concorso esterno in associazione mafiosa.
Voglio che i reati commessi dai colletti bianchi siano subito prescritti.
Voglio telefoni più sicuri per gli onorevoli.
Voglio scorte meno sicure.
Voglio meno risorse per l’antimafia.
Voglio avere il posto pubblico senza concorso
e prima delle elezioni.
Voglio un incarico di fiducia perché sono
un uomo di fiducia.
Voglio partecipare allo scambio di voti.
Voglio schede elettorali lunghe 1 metro per un maggiore controllo del voto.
Voglio più sanatorie, doni e condoni.


EDITORIALE-SCREDITORIALE-EDITROIALE-FETIDORIALE

Voscienza ‘bbenedica, e tante cose belle per queste feste, perchè Nuatri le feste le onoriamo. Sempre! Il Natale, come Vossia ci insegna, è tempo di regali. E a Nuatri ci piace farli, ma pure riceverli. Abbiamo preparato un bel papello per Papà Natale. Niente di stravagante, tutte cose che ci spettano. Tutti quanti dobbiamo stare ai patti. Quando era ora di elezioni Nuatri ci siamo sempre presentati a manu china …di voti. Quando c’era bisogno di piccioli Nuatri eravamo là, la lira non è mai mancata a nessuno. E cosa chiediamo? Niente. Solo di lasciarci lavorare. Nuatri non li chiediamo gli interessi, non siamo strozzini e manco scassapagliara. ‘A lupara? Appizzatela al chiodo perché ora non serve. Meglio avere amici che nemici. E gli amici si fanno coi regali. Basta parrari. Qua la cosa peggiore che può fare un cristiano è rifiutare, pure che fosse un cafè. Peccato è! Meglio sputarici nna facci a unu, ‘ca dirici di no. In verità, c’è sempre qualcuno che piscia fuori dall’orinale. Qualcuno che non accetta, ma perchè non merita. I cornuti ci sono sempre: giudici, comunisti, e idealisti di ‘sta minchia. Comunque, parrannu cu Vossia, Ve lo posso dire: questi infami rumore non ne fanno più e manco scrusciu. Il telecomando ce l’abbiamo noi. E quando vogliamo cambiamo canale. O sennò lo spegniamo, l’astutamu…va. Ma lasciamoli perdere questi discorsi, che ci diventa il sangue amaro. Questo Natale faremo festa come nel ‘46 a Cuba, che ci pigliammo tutto il “National Hotel”. Bei tempi quelli, 500 invitati tutti di fiducia, c’era Don Vito Genovese, Franky Costello, Jo Bonanno, Tommy Lucchese, Willie Moretti e c’era Franky the voice che cantava, e poi 50 limousine con autisti a disposizione nait end dei, 24 ore su 24….sempre. Serata meravigliosa, balli, fimmini, bisinissi… Ora ‘ste cose qua chi li fa più? Sì…. va be’, ci sono le convenscion, ma che cribbio di piacere c’è se manco fumare si può? E poi tutte queste cose dette sottovoce, e attenzione perché c’è sempre gente che si intrufola e poi a qualche infame ci viene il babbìo e finisce a schifìo. E ci dobbiamo fare la festa. Come a un crapetto. Che come li facciamo noi i fiocchi, nessuno. Ma a Natale tutto è normale. Vossia dice di no? Salutamu, baciamo le mani e pregate per noi.